Quando hai deciso di metterti in proprio mille domande ti hanno riempito la mente. Oggi cerchiamo di rispondere almeno a una: come farsi conoscere come libero professionista?
Ti sarai accorto che essere bravo non basta, che i clienti non crescono sugli alberi e che in giro ci sono altre persone che offrono il tuo stesso servizio.
Quindi, cosa fare? La risposta rapida è: emergere.
Devi farti notare dalle persone giuste. Questo però porta ad altre due domande:
Chi sono le persone giuste?
Come si fa a farsi notare?
Le persone giuste sono i tuoi potenziali clienti, quelli veramente interessati ai tuoi servizi. Per farti notare devi trovare ciò che ti rende diverso dagli altri e fare in modo che si sappia.
Per questo, prima di lanciarti in grandiose operazioni di marketing rispondi a queste domande (oggi mi sento tanto Gerry Scotti):
•Cosa fai? (Quali problemi risolvi/necessità soddisfi con il tuo lavoro?)
•Per chi lo fai? (crea l’identikit del tuo cliente ideale)
•In che modo sei differente?
•Perché questa differenza è un beneficio per il tuo cliente?
Quando avrai fatto chiarezza dentro di te sarai pronto a conquistare le tue persone giuste.
Costruisci il tuo personal branding
“Personal branding” è un termine molto di moda in questo periodo. Al di là delle parole, significa individuare i tuoi punti di forza, le cose che ti rendono diverso dai concorrenti e imparare a comunicarle.
Essere diversi, unici,… ovvero?
Ci sono molte altre persone che fanno il tuo stesso lavoro. È inevitabile. È quasi impossibile oggi essere gli unici. Certo, se tu fossi un “contatore di petali di margherita professionista” lo saresti. Ma ammettiamolo, già così l’offerta supererebbe di gran lunga la domanda.
Però nessuno lo fa esattamente come te. Ognuno di noi ha uno stile personale, competenze differenti ed esperienze uniche. Questo ci porta a svolgere il lavoro in un modo particolare, che si sposa alla perfezione con le esigenze di una particolare nicchia di clienti.
Trova il tuo stile, la tua voce, e troverai la tua nicchia. Potresti addirittura scoprire di essere il primo a fare le cose in quel modo. E a quel punto chi ti fermerà più?
Parla con i tuoi clienti
Per farti conoscere come libero professionista devi comunicare con i tuoi clienti. E nota che ho detto “con” non “a”. Nel mercato di oggi bisogna interagire con le persone, ascoltarle e costruire un rapporto con loro.
Fatti conoscere dai potenziali clienti per quello che sei. Questo non significa che devi raccontare i fatti tuoi a dei perfetti sconosciuti. Semplicemente sii te stesso e non mentire.
Se capiranno che puoi risolvere il loro problema (e lo dimostrerai con i fatti) avrai conquistato la loro fiducia. E un cliente che si fida tornerà da te e consiglierà il tuo nome ad altri assicurandoti una buona dose di lavoro.
E con i gli altri professionisti?
Forse ti stupirà sentirlo, ma in moltissime professioni oggi è più conveniente collaborare che farsi la guerra. Quindi cerca di creare un rapporto anche con i tuoi concorrenti. Come ho già detto, siamo tutti leggermente diversi e una persona con cui sei in buoni rapporti potrebbe proporti una collaborazione per un particolare cliente. In poche parole: altro lavoro.
Lo stesso discorso vale nei confronti di chi fa un lavoro collegato al tuo. Con una buona rete acquisterai nuovi clienti.
Ad esempio, se sei un dogsitter e hai buoni rapporti con i proprietari di un negozio di animali, questi potrebbero dare il tuo numero a un cliente che cerca qualcuno che badi al suo cucciolo per il weekend.
Questo tipo di referenza (o raccomandazione, ma nel senso buono del termine) conta moltissimo.
Allo stesso tempo, potrai consigliare un altro professionista ai tuoi clienti, se avessero necessità che tu non puoi soddisfare. Così aumenterai la loro fiducia nei tuoi confronti.
Attento però, in questi casi la tua reputazione è strettamente legata a quella dei tuoi collaboratori. Quindi sceglili con molta attenzione. Se faranno un pessimo lavoro il cliente se la prenderà anche con te.
Allo stesso modo, ricordati che se tratterai male un cliente mandato da qualcun altro, perderai sia il cliente che la collaborazione.
Ma praticamente come farsi conoscere?
Ci sono moltissimi mezzi per farsi conoscere, sia online che offline. Tu devi utilizzare tutti quelli utili. Non esiste un elenco unico perché dipende dal tipo di lavoro e dal tipo di cliente.
Ad esempio, per il dogsitter di prima che fa rete con i negozi per animali della sua zona, brochure e volantini sono un ottimo mezzo di comunicazione. Per me che faccio la copywriter e lavoro online sarebbero inutili.
Un elenco generale e non esaustivo comprende:
•brochure/volantini/presentazioni
•biglietti da visita
•convegni
•fiere
•eventi pubblici
•sito web
•blog
•social network
Sta a te decidere quali usare. Nessuno conosce meglio di te il tuo settore e i tuoi clienti. Lascia solo che ti dica un paio di cose sul blog.
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Farsi conoscere con un blog
Oggi il blog è considerato un fantastico mezzo per farsi conoscere come libero professionista. Le potenzialità sono enormi ed è molto versatile. Con i tuoi articoli puoi mostrare in un sol colpo a un vasto numero di potenziali clienti chi sei e cosa sai fare. Non si tratta però di fare autopromozione, di ripetere all’infinito di essere i migliori, quanto piuttosto di dimostrare le proprie capacità.
Parla del tuo lavoro e di tutto ciò che gli ruota attorno tenendo sempre a mente cosa è utile per i tuoi clienti. Così getterai le basi per la vostra relazione.
E tieni a mente una cosa: anche se sei dietro un computer, devi interagire con i tuoi lettori, coinvolgerli in una conversazione, rispondere a ogni loro commento. Valgono le stesse regole della comunicazione faccia a faccia.
Credo di sapere cosa stai pensando ora: costruire il personal branding e farsi conoscere come libero professionista richiede tempo e impegno. È vero, ma alla fine ripaga.
Quanto ti costa perdere pochi minuti al giorno su un cliente?
Basta un quarto d'ora non fatturato al giorno per perdere più di 2.000 € all'anno.
Ogni piccola azione della giornata dedicata ad un cliente, una telefonata rapida, un email di media lunghezza ha un costo minimo se presa da sola. Ma giorno dopo giorno questi costi si sommano, e la cifra alla fine dell'anno diventa la differenza tra una settimana di ferie in più o meno.
Purtroppo tenere traccia di tutte le brevi attività è spesso complicato, e si preferisce lasciar perdere.
Non solo. E' semplice perdere tempo, e soldi, quando non si ha un'organizzazione del proprio lavoro concentrata in un punto solo.
Se il lavoro viene segnato su un Excel, le fatture vengono fatte su un programma su PC, le scadenze vengono tenute a mente... dimenticare qualcosa è inevitabile prima o poi.
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